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ECCO COSA POSSIAMO FARE

per i nostri pazienti:

L’ELENCO SERVIZI DI CUI DISPONIAMO DÀ UNA GIUSTA MISURA
DELL’IMPEGNO PRESO NEL COPRIRE L’INTERO SPETTRO DI ATTIVITÀ
DELL’OFTALMOLOGIA MODERNA E DELLA MICROCHIRURGIA OCULARE

In studio Bragliani siamo sempre aggiornati riguardo ai rapidi progressi della medicina e della tecnologia: questo ci permette di compiere
visite esaurienti e informative, di restituire diagnosi precise e proporre trattamenti sofisticati per piccole o grandi esigenze

Visite

Comprende misurazione del visus ed eventuale correzione,
tonometria, esame del fundus oculi e biomicroscopia oculare.
Si tratta di un controllo generico a cui consigliamo di sottoporsi
almeno una volta l’anno.
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Controllo per diagnosticare o escludere la presenza di anomalie dell'apparato neuromuscolare e sensoriale dell'occhio e le alterazioni conseguenti.
Durante la visita ortottica si eseguono numerosi test: cover test (valutazione di eventuali forie o tropie), senso stereoscopico con test di Lang I, ampiezze fusive in ambiente con stecche prismatiche di Barens, valutazione dell’angolo di deviazione (strabismo), senso cromatico con Tavole di Ishihara, studio della motilità oculare.

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Monitoriamo e curiamo la malattia attraverso una serie di esami mirati, a scadenze programmate, tra cui la pressione intraoculare, la tomografia delle fibre del nervo ottico e il campo visivo computerizzato. La terapia include la neuroprotezione delle fibre del nervo ottico e la riduzione della pressione intraoculare con la somministrazione di colliri e farmaci specifici. Solo quando questi non sono più sufficienti si passa al trattamento laser SLT. Indirizziamo, ove sia necessario, ad impianto di microstent e a terapia chirurgica filtrante (trabeculectomia e altro.)

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Esami

La pellicola lacrimale è composta da diversi fluidi in movimento e contiene numerosissime sostanze e cellule: lo stato di salute e di benessere è caratterizzato da un equilibrio tra tutti questi elementi. L’occhio secco, al contrario, nasce dalla rottura dell’equilibrio. Con il sistema ultra avanzato Lacrydiag diagnostichiamo la sindrome e indichiamo la soluzione migliore per evitare di portare con sè sintomi come irritazione, rossore, affaticamento e turbe visive.
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Permette lo studio dell’endotelio corneale tramite l’acquisizione di immagini fotografiche, ottenute con l’impiego di un particolare microscopio. Le cellule endoteliali, che si riducono fisiologicamente con gli anni, sono indispensabili al mantenimento della trasparenza corneale: se la loro densità scende al di sotto di certi valori, può risentirne l’acuità visiva.
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Si esegue per ottenere una mappa della curvatura corneale, tramite uno strumento chiamato topografo corneale. È fondamentale nella diagnosi e nel follow-up del cheratocono, nella chirurgia refrattiva, nel trapianto di cornea e in contattologia, per costruire le lenti a contatto e valutarne l’effetto sulla cornea.
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Consente di misurare la lunghezza assiale del bulbo oculare, la profondità della camera anteriore, lo spessore del cristallino. Si applica soprattutto nella chirurgia della cataratta, e nella chirurgia refrattiva, in quanto i parametri acquisiti permettono, tramite formule matematiche, di ottenere il potere della lente intraoculare da impiantare al posto del cristallino opaco.
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Utile per la definizione della struttura corneale anteriore e posteriore e della camera anteriore dell'occhio.
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È un esame semplice da eseguire. Definisce la morfologia della retina maculare e del nervo ottico, della rima del nervo ottico e delle fibre ganglionari.
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Trattamenti
Laser
Parachirurgici

Dopo un intervento di cataratta si può verificare un nuovo annebbiamento della vista: si tratta di fibrosi capsulare, chiamata comunemente cataratta secondaria. Il peggioramento della vista è causato dall'opacizzazione del tessuto trasparente che avvolge il cristallino artificiale. Lo YAG laser tratta questa opacizzazione in modo parachirurgico, semplice e indolore.
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Il trattamento laser fotocoagulativo previene i distacchi di retina. È indicato per trattare le degenerazioni regmatogene (periferiche) retiniche con fori e/o lembi, le conseguenze delle occlusioni vascolari retiniche (ad esempio le trombosi e la retinopatia diabetica) e altre patologie degenerative della retina.

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Si usa per trattare fenomeni infiammatori come retinopatia sierosa centrale, scompensi dell'epitelio pigmentato, retinopatia diabetica ed edematosa, esiti di trombosi retinica e come coadiuvante nel trattare la maculopatia secca ed essudativa.
Tale laser non effettua fotocoagulazioni distruttive, ma un massaggio che non danneggia i fotorecettori retinici.
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Chirurgia

La PRK prevede la rimozione dell’epitelio, lo strato di cellule che riveste la superficie anteriore della cornea, seguita dall’ablazione laser degli strati più superficiali per modificare la curvatura della cornea, in base al difetto da correggere. L’intervento, eseguito in anestesia topica con l’applicazione di alcune gocce di collirio, dura pochi minuti ed è indolore. Al termine dell’intervento si applica una lente a contatto protettiva che in genere viene rimossa tre o quattro giorni dopo l’intervento. Entrambi gli occhi possono essere operati nella stessa seduta ed il paziente può tornare a casa accompagnato dopo 30/40 minuti. Per 48/72 ore sono presenti fastidi di varia entità (bruciore, sensazione di corpo estraneo, dolore). Il miglioramento si apprezza a partire dal quarto giorno, generalmente servono circa 30 giorni per un recupero visivo e funzionale ottimale.
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L’intervento avviene in anestesia topica con l’utilizzo di alcune gocce di collirio. La prima parte della procedura prevede la creazione di un sottile lembo corneale grazie al laser a Femtosecondi. Nella seconda parte della procedura, il laser a Eccimeri agisce sugli strati più interni per modificare la curvatura corneale in base al difetto da correggere. Al termine della procedura, si riposiziona il sottile lembo corneale nella sua sede originale. In genere non vengono applicate lenti a contatto protettive. Rispetto ad altre tecniche di chirurgia refrattiva la tecnica Femto lasik ha un decorso postoperatorio ed un recupero visivo più veloce. Gli unici fastidi possono essere dati da un’abbondante lacrimazione nelle prime ore dopo l’intervento. Il recupero visivo è immediato (12/24 ore) e il decorso postoperatorio rapidissimo: in base al tipo di lavoro, può limitarsi anche a pochi giorni.
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Nel campo della chirurgia refrattiva, questa è una grande innovazione. Sono lenti di materiale soffice e pieghevole che il chirurgo inserisce fra l’iride e la lente naturale, il cristallino senza sostituirlo, al contrario di quanto avviene nell’intervento di cataratta. Tale intervento è indicato nelle miopie elevate o in altre patologie in cui non sia possibile eseguire tecniche laser.
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Per trattare alcune malattie retiniche e maculari si possono iniettare diversi farmaci all’interno dell’occhio. Le iniezioni intravitreali si riferiscono all’introduzione di un determinato farmaco con un ago che, attraversando la sclera - la parete esterna bianca dell’occhio - riversa il contenuto della siringa nella cavità oculare interna riempita dal corpo vitreo. Le iniezioni intravitreali si differenziano da quelle perioculari, che distribuiscono i farmaci intorno all’occhio.
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L’intervento arresta la progressione del cheratocono rinforzando i legami delle fibre di collagene nella parte interna della cornea. Una sostanza speciale, la riboflavina (vitamina B), tramite una speciale sorgente di luce ultravioletta produce una reazione chimica che moltiplica i legami tra le diverse fibre di collagene. Anche se, salvo casi rari, non restituisce una forma regolare alla cornea, ne rende la struttura più robusta e impedisce lo sfiancamento eccessivo, tipico della progressione del cheratocono, il quale costringe il paziente al trapianto di cornea.
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L’intervento rimuove il cristallino naturale opacizzato e lo sostituisce con una lente artificiale perfettamente trasparente. La nuova lente intraoculare si posiziona tramite una piccolissima incisione, dopo aver rimosso il cristallino opaco. Si esegue tutto in anestesia locale e in ambulatorio chirurgico. Di solito, non servono punti di sutura. Molti si stupiscono nello scoprire quanto sia semplice ed indolore la procedura, che dura circa 20/30 minuti. La maggior parte delle persone torna a casa immediatamente dopo l’intervento e può tornare alle proprie normali attività già il giorno successivo.
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È una tecnica chirurgica che rimuove il cristallino naturale ancora trasparente e, contemporaneamente, impianta una lente intraoculare calcolata per il difetto visivo del paziente. Può correggere con grande precisione i difetti visivi di miopia, ipermetropia, astigmatismo e presbiopia. Questa tecnica è utile soprattutto per i pazienti che non possono sottoporsi a chirurgia refrattiva laser, Lasik, Prk, lenti fachiche.
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SIAMO A POCHISSIMI CHILOMETRI DALL’USCITA DI FERRARA SUD